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lunedì 14 marzo 2011

Il nucleare in Italia

Dopo quanto avvenuto a Černobyl' nel 1986, i cittadini italiani vennero chiamati a votare in un referendum sul nucleare. La maggioranza dei cittadini votò contro e di fatto da quella data l'Italia non utilizza più il nucleare per il fabbisogno energetico
In Italia la produzione di energia elettrica avviene in gran parte grazie all'utilizzo di fonti non rinnovabili (come il carbone, il petrolio e il gas naturale) e in misura minore con fonti rinnovabili (come lo sfruttamento dell'energia geotermica, dell'energia idroelettrica e dell'energia eolica); il restante fabbisogno viene coperto con l'acquisto di energia dall'estero, trasportata nel paese tramite l'utilizzo di elettrodotti. (vedi wikipedia).
Il dibattito sul nucleare si è riaperto dopo l'impennata dei prezzi di gas naturale e petrolio negli anni tra il 2005 e il 2008 e ha condotto alla decisione del Governo di ripristinare in Italia una capacità nucleare a fini di elettro-generazione. La nuova politica annunciata dal Governo italiano vorrebbe in tal modo tagliare le emissioni di gas serra, ridurre la dipendenza energetica dall'estero e abbassare il costo dell'energia elettrica all'utente finale, anche se quest'ultimo punto non è accertato univocamente. (vedi wikipedia)
Molte associazioni ambientaliste, alcuni movimenti politici e tanti cittadini sono contrari al reinserimento delle centrali nucleari in Italia e si stanno mobilitando per evitare che il referendum indetto per giugno 2011 riporti indietro il nucleare.
Date un'occhiata al sito del Comitato Nazionale Fermiamo il nucleare dal quale è stato tratto anche questo video-messaggio.

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